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ANPI
Cividale del Friuli

discorso commemorativo del
25 aprile a Corno di Rosazzo

25 aprile 2023

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“In qualità di uomo libero e di Sindaco intendo riaffermare in modo deciso e impegnante quali furono i grandi valori di libertà e democrazia che animarono coloro che si batterono e morirono per una nuova e diversa Italia.
Ricordare i nostri caduti nella guerra 1940 – 1945 non è solo un atto commemorativo ma significa soprattutto dire ai giovani in questi momenti d’inquietudine, d’insorgenza del fascismo, che bisogna credere nel pluralismo delle forze politiche e nel valore insopprimibile della libertà.
E’ chiaro che il nostro giudizio sul fascismo e su ciò che significò e determinò non deve essere mai modificato e il suo isolamento rappresenta per tutti noi un preciso adempimento costituzionale e dobbiamo trarre dalla Resistenza e dall’Antifascismo gli insegnamenti intesi come difesa dei principi della libertà, della democrazia e della Costituzione Repubblicana.”

 
Queste le parole, pronunciate 48 anni fa, da Iginio Visintini, allora Sindaco di Corno di Rosazzo.
 
Ognuno di noi può fare le sue legittime considerazioni su quanto siano cambiate, in peggio io ritengo, le cose in questo nostro Paese. Se qualcuno si fosse addormentato nel 1975, allorché venivano pronunciate queste parole dal Sindaco Visintini, e si dovesse risvegliare ora si troverebbe davanti agli stessi irrisolti quesiti, ma in un Paese dove la percezione di quei fatti sembra completamente ribaltata.

Recentemente la Presidente del Consiglio dei Ministri ha commemorato i figli del segretario dell’MSI assassinati nel rogo di Primavalle a seguito di un attentato effettuato da militanti di Potere Operaio nell’aprile del 1973.
Le parole usate dalla Meloni sono le seguenti:
“L'Italia e Roma hanno vissuto una delle pagine più buie della storia nazionale”.

Che si tratti di una pagina buia e di un atto efferato è fuori di discussione, ma che questa sia una delle pagine più buie della nostra storia nazionale sinceramente stento a crederlo! In quegli anni le vittime della violenza politica si contano numerose in tutti gli schieramenti. Ma in generale, dove colloca la nostra Presidente del Consiglio le due guerre mondiali, le stragi cosiddette di Stato da Piazza Fontana a quella di Brescia? E visto che parliamo di storia nazionale in quale grado penombra colloca la dittatura fascista, le guerre di aggressione, la soppressione del Parlamento, la repressione delle minoranze nazionali, l’assasinio del deputato Matteotti e di molti altri omicidi e l’internamento dei dissidenti in massima parte socialisti e comunisti? O ancora il sistematico utilizzo della violenza, la cancellazione dei Sindacati, la soppressione della libertà di stampa e di parola utilizzate dal Fascismo per raggiungere il potere e per mantenerlo?

Mi pare che l’esecutivo abbia volontà di far diventare “memoria pubblica” fatti molto controversi e così facendo riaffermi la sua vera natura, il suo DNA di estrema destra che trova le sue radici nel neo-fascismo golpista e stragista.
Per non parlare del Presidente del Senato che in questo giorno se ne scappa in Repubblica Ceca per commemorare Jan Palach definito, è ormai luogo comune, come un eroe dell’anti-comunismo stravolgendo anche in questo caso la realtà storica dei fatti!
Per il resto in questi mesi assistiamo al varo di regole ristrettive per gli assembramenti, al decreto dello stato di emergenza immigratoria, alle esternazioni sulla banda musicale di semi-pensionati altoatesini oggetto dell’attentato di via Rasella, all’identificazione delle vittime delle Fosse Ardeatine come assassinii compiuti contro italiani in quanto tali, alle preoccupazioni di sostituzione etnica, alle Circolari inviate alle Istituzioni scolastiche su come si debba insegnare la storia e che termini si possono usare nella lingua italiana, per non parlare dell’allineamento dell’Italia ai Paesi di Visegrad e la stretta sulle libertà civili: sono tutte prove della loro difficoltà a digerire la complessità della Democrazia e in definitiva ad esserne nemici.
Sul piano economico e sociale, in una situazione disastrosa e con una guerra alle porte, la destra lamenta di aver ereditato tutto dai precedenti esecutivi e si giustifica affermando che in soli cinque mesi non si possono cambiare le cose, però in 5 mesi si è potuto fare tutto quello di cui ho solo accennato!
Abbiamo gridato per anni, spesso in solitudine, al lupo al lupo finché il lupo è arrivato ed ora dobbiamo stringerci ancor di più a difesa dei nostri valori e della nostra Costituzione nata dalla Resistenza. Nata, ricordiamolo, dal sacrificio di queste persone, gente del popolo, in massima parte giovanissimi che oggi qui onoriamo.
Dimenticarsi del loro sacrifico è un atto di barbarie che alcuni sperano di attuare con la finalità di equiparare vinti e vincitori, fascismo e antifascismo, in ultima istanza con la volontà di stendere un velo di silenzio sulla nostra storia Nazionale, sulle responsabilità del Fascismo, sui conti non fatti con quella storia  e con la nascita del neo-fascismo.
 
Viva il 25 aprile
Viva la Costituzione nata dalla Resistenza

Corno di Rosazzo, 25 aprile 2023

Associazione Nazionale Partigiani d'Italia
- sezione di Cividale del Friuli -