Luogo:
Cividale del Friuli - località Spessa - Parco regionale
"Bosco romagno" - Ingresso.
Riferimento GPS:
46° 01' 47" N-----13°
27' 22" E-----100 m slm.
Anno:
27 maggio 1990.
Committente/Finanziatore:
Associazione Partigiani Osoppo - Regione FVG.
Tipologia:
Monumento - Cippo.
Chi ricorda:
"Martiri della Osoppo".
Descrizione del monumento:
Il Monumento è costituito da una grossa pietra sulla quale
sono incisi i nomi dei caduti.
Nota storica:
Il monumento vuole ricordare i fatti (molto controversi) legati
a quello che viene definito "l'eccidio delle malghe di Porzûs",
in realtà si tratta delle malghe di Topli Uorch in Comune
di Faedis.
Il 7 febbraio 1945 un centinaio di gappisti agli ordini del comandante
Giacca si recò alle malghe dove risiedeva il Comando della
I brigata Osoppo agli ordini di Francesco de Gregori "Bolla".
Sul posto trovarono Elda Turchetti che Radio Londra aveva segnalato
come spia e che gli osovani avevano arruolato nelle proprie file.
Sul posto furono uccisi: Francesco De Gregori "Bolla",
Gastone Valente "Enea", Elda Turchetti e il Partigiano
garibaldino Giovanni Comin "Tigre" mentre gli altri
furono trasportati nella zona del "Bosco Romagno" sotto
il controllo della polizia partigiana di "Gondola"
e uccisi, dopo un sommario processo, nei giorni successivi.
Lasciando perdere la polemica
riguardo a chi ha ordinato e con quali motivazioni queste uccisioni
ci limitiamo a segnalare, oltre al fatto che è molto controverso
anche che siano avvenute fucilazioni nel territorio del Comune
di Cividale del Friuli quanto riportato dallo studioso Paolo
Strazzolini:
Il cippo in questione, eretto a cura dellAssociazione
Partigiani Osoppo (APO) in un sito messo a disposizione da Regione
FVG nel comprensorio del Parco Bosco Romagno il 27 maggio 1990,
venne realizzato sulla base di un superficiale copia/incolla
nei confronti del contenuto della lapide storica, in sfregio
a tutte le acquisizioni documentarie che nel frattempo erano
intervenute con il contributo fattivo di tutti gli studiosi della
vicenda. Il cippo ha subito un intervento di manutenzione e pulizia
nei mesi scorsi, senza che APO abbia ritenuto opportuno procedere
alle correzioni del caso. Vediamo in dettaglio di seguito le
inesattezze.
1 Le esecuzioni degli Osovani sono riportate come avvenute
nellintervallo temporale 8-18 febbraio 1945. Di fatto,
è documentato come le uccisioni ebbero inizio il 9 febbraio,
con leliminazione di Giuseppe Sfregola Scabbia.
2 È riportato Antonio Turlon Macche: il nome
di battaglia corretto è Mache.
3 È riportato Angelo Augello Massimo: il cognome
corretto è Augelli.
4 È riportato Giovanni Comin Gruaro: il nome
di battaglia corretto è Tigre.
5 È riportato Gualtiero Michelon Porthos: il cognome
corretto è Michielon.
6 È riportato Egidio Vazzas Ado: il cognome
corretto è Vazzaz.
Venendo alle circostanze delle morti, Antonio Turlon Mache e
Nunziato Rizzo Rinato morirono in tuttaltre circostanze
di tempo e di spazio. Furono infatti fucilati frettolosamente
da partigiani sloveni, presso i quali erano detenuti dal gennaio
precedente, sotto la pressione di un attacco cosacco, in località
Borij, presso Rucchin di Drenchia (UD), il 12 aprile 1945. Ad
essi, riportati fuori luogo, andava eventualmente in ogni caso
aggiunto Mario Gaudino Vandalo, morto assieme ai due citati
in analoghe circostanze.
Giovanni Comin Gruaro, recte Tigre, in realtà
morì a Topli Uorch, coinvolto a margine nella dinamica
dei fatti delleccidio alle malghe. Si trattava, infatti,
di un partigiano garibaldino, catturato dai Nazi-Fascisti, sfuggito
alla deportazione in Germania dopo essere saltato dal treno in
corsa presso Reana del Rojale (UD), rifugiatosi presso la vicina
Canonica di Vergnacco, indirizzato dal Parroco verso il Comando
osovano di Bolla (Francesco De Gregori) ed intercettato
dai gappisti di Mario Toffanin Giacca prima di giungervi.
Volendolo citare per estensione in questo contesto, col
nome di battaglia corretto, andavano allora per completezza anche
riportati il Comandante Francesco De Gregori Bolla, il Delegato
Politico Gastone Valente Enea e, naturalmente, la partigiana
Elda Turchetti Livia che, a dispetto dei tanti buoni
propositi sulla parità di genere, continua ad essere vergognosamente
discriminata. La stessa, peraltro, figura ormai da anni sullo
striscione che APO espone ogni anno a Faedis e Canebola (UD)
in occasione della commemorazione dei tragici fatti.
Per finire, Erasmo Sparacino Flavio trovò la
morte il 12 febbraio 1945, fucilato dai Tedeschi sul retro della
caserma Principe Umberto (oggi Francescatto) di
Cividale del Friuli ove si trovava, evidentemente, detenuto.
I suoi resti furono sepolti in loco, nel sito denominato Fosse
del Natisone, successivamente esumati, ricollocati in una fossa
comune presso il cimitero della cittadina e, anni dopo, dispersi
verso ignota destinazione.
In effetti (aggiungiamo noi)
Elda Turchetti o viene considerata effettivamente come una spia
(come indicato da Radio Londra) oppure andrebbe inserita tra
i caduti della Osoppo in quanto la stessa fu arruolata
dal comandante Bolla col nome di battaglia di Livia
come risulta dal libro matricolare della Brigata - Matricola
1755.
Note:
La vicende risulta. Come già detto, fortemente controversa
nelle modalità di svolgimento, sulle responsabilità
dellaccaduto e sulle ragioni di tale drammatico avvenimento.
A riguardo esiste ampia e contrastante bibliografia. Da ricordare
che in precedenza a questo fatto il Comando della Divisione Natisone
segnalava al CLNAI (dicembre 1944):
Le provocazioni verbali degli osovani sono in seguito degenerate
in alcuni incresciosi incidenti che segnaliamo: 1. Pattuglie
garibaldine fermate ed invitate ad allontanarsi dalla zona di
competenza della brigata Osoppo. 2. Prelevamento
indebito di generi alimentari di proprietà della 157 brigata
Garibaldi G. Picelli. 3. Assassinio del compagno Alighieri da
parte di un patriota osovano. 4. Assassinio di quattro appartenenti
a formazioni garibaldine da parte di un comandante di battaglione
osovano. Questo Comando, con lunico intento di mantenere
salda lunità di lotta, ha preso tutte le misure
affinché gli incidenti lamentati non trovassero la naturale
reazione; tuttavia non si può fare a meno di rilevare
che la causa di tali incidenti, in considerazione al fatto che
sono avvenuti successivamente al passaggio della divisione Garibaldi
Natisone alle dipendenze operative del IX Corpo darmata
sloveno, va ricercata nella propaganda svolta in seno alle formazioni
osovane piuttosto che nelle iniziative individuali di elementi
irresponsabili.
Nota redazionale:
La scheda
può essere liberamente riprodotta citando "scheda
a cura dell'ANPI - Cividale del Friuli".
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