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ANPI
Cividale del Friuli

comunicato stampa
dell'ANPI di Cividale

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Mentre il Nord Italia era ancora sotto l’occupazione nazi-fascista, il 6 giugno 1944 veniva costituita a Roma l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI). Tra gli altri scopi, l’ANPI ha quello di riunire tutti coloro che hanno partecipato con azione personale diretta alla guerra partigiana contro il nazifascismo per la liberazione d’Italia, e tutti coloro che hanno contribuito a ridare al nostro paese la libertà e a consolidare la democrazia contro qualsiasi forma di tirannia e di assolutismo.
Questa premessa si rende necessaria per precisare che l’ANPI, riconosciuta come Ente Morale dallo Stato, è soggetto istituzionalmente preposto alla tutela e alla valorizzazione della lotta di Liberazione e alla memoria dei Caduti per la Libertà. Tale precisazione evidenzia vieppiù la gravità del mancato riconoscimento di questo ruolo sia da parte delle Istituzioni coinvolte nella ricorrenza del 25 aprile 2012, sia da parte di privati cittadini intervenuti sulla questione.
L’ANPI cividalese è venuta a conoscenza tramite la propria Presidenza provinciale dell’iniziativa promossa dai sindaci dei Comuni di Cividale del Friuli e di Tolmezzo, città decorate con Medaglia d’Argento al Valor Militare per la Lotta di Liberazione.
I due Sindaci, con lettera datata 4 gennaio 2012 inviata a tutti i Comuni della Provincia, facendo riferimento in particolare a amministrazioni governate dal centro-destra, ai presidenti della Giunta regionale, della Provincia di Udine e al Senatore M. Toros, comunicavano l’intenzione di organizzare una cerimonia celebrativa del 25 aprile in Cividale del Friuli proponendo la costituzione di apposito Comitato promotore e chiedendo l’eventuale adesione entro il 31 gennaio 2012.
Nel prendere atto di un tanto, la sezione ANPI di Cividale il 24 gennaio 2012 inoltrava una lettera aperta al Sindaco della Città, Stefano Balloch, nella quale lo invitava a chiarire che la celebrazione non sarebbe avvenuta in contrasto con la tradizionale e unitaria manifestazione udinese.
Tale lettera è stata inoltre inviata agli organi di stampa, ai Capigruppo del Consiglio comunale della Città e del Consiglio regionale. Un riscontro si è avuto da parte dei Consiglieri di minoranza del Comune di Cividale del Friuli, Domenico Pinto e Maria Cristina Novelli, che hanno formulato un'interrogazione al Sindaco, presentata in Consiglio comunale in data 28 febbraio 2012, a cui è seguita una risposta scritta del Sindaco Balloch. Successivamente il Capogruppo del PD cividalese, Rino Battocletti, di concerto con il Sindaco di Udine Furio Honsell, otteneva l’impegno del Sindaco Balloch a partecipare e intervenire con un proprio discorso alla manifestazione unitaria di Udine. Qualche tempo dopo l’On. Carlo Monai, nella sua veste di Consigliere comunale, proponeva un “question time”, trattato nel corso del Consiglio comunale del 20 aprile. In sede di Consiglio regionale c’è da registrare l’interrogazione del Consigliere Mauro Travanut, in data 28 febbraio 2012, alla quale non è stata, ad oggi, data alcuna risposta.
L’ANPI non ha volutamente aderito alla Manifestazione promossa dai Comuni di Cividale e Tolmezzo: nell’invito fatto stampare dai promotori, infatti, la nostra Associazione non compare. Con ciò si è voluto rimarcare il fatto che l’ANPI cividalese non è promotrice né organizzatrice di tale iniziativa, in quanto i termini ed il programma della stessa sono stati decisi dai Sindaci, senza alcun coinvolgimento della nostra Associazione. Negli incontri intervenuti tra il Presidente dell’ANPI e il sindaco Balloch, è stato ribadito verbalmente più volte che la partecipazione si sarebbe manifestata come solo atto di presenza. Ciò perché si ritiene che, ove si festeggi il 25 aprile da parte di istituzioni pubbliche, seppure in forme non concordate e non condivise, in presenza di rassicurazioni, come quelle sottoscritte dal Sindaco Balloch nella sua lettera di risposta all’ANPI del 5 aprile 2012, con le quali si riaffermano i valori dell’unità nazionale, della Resistenza e della validità dei contenuti della Costituzione repubblicana, sia doverosa la presenza della nostra Associazione.
L’ANPI di Cividale, in merito al programma, e alla localizzazione della manifestazione, per decisione unanime del Direttivo di sezione e in pieno accordo col Comitato provinciale, ha ritenuto di informare il Sindaco che si sarebbe comportata secondo il seguente protocollo:
- alle ore 9.00, come da invito ricevuto dal Comune, atto di presenza alla manifestazione indetta al monumento a tutti i Caduti in guerra e nella Resistenza e, ad avvenuto alzabandiera, immediata partenza per recarsi alla manifestazione unitaria di Udine.
Il comportamento dell’ANPI è stato corretto, responsabile e onesto, nell’ambito di una vicenda pasticciata e da addebitarsi in toto a chi ha ispirato e organizzato la manifestazione nella quale l’Associazione non si è fatta coinvolgere, riconfermando, su questi temi, la propria autonomia, senza lasciarsi trascinare in beghe di carattere meramente partitico.
Alcuni giorni dopo, il 1 maggio, in occasione della Commemorazione della Liberazione della Città di Cividale del Friuli, cerimonia concordata fra l’ANPI e L’Amministrazione comunale, si è potuta verificare la volontà di divisione, la palese strumentalizzazione di una giornata di festa nazionale e di unità delle forze antifasciste e democratiche, come quella del 25 aprile: il 1° maggio, infatti, i fautori della contrapposizione, scongiurata dalla partecipazione del Sindaco e del gonfalone della Città alla Manifestazione unitaria udinese, non erano presenti a commemorare i “loro” Caduti “osovani”: Caduti per la Liberazione della Città! In questo va però riconosciuta loro una certa coerenza, visto che ogni anno è la sola ANPI a rappresentare e onorare tutti i Caduti per la Libertà.
E’ fuor di dubbio, a chi non abbia intenti provocatori, che l’ANPI riconosce come il luogo deputato allo svolgimento delle commemorazioni del 25 aprile il Monumento alla Resistenza dei “giardini Manfredi Mazzocca”. La nostra Associazione ha partecipato concretamente, assieme a altre istituzioni, associazioni, imprese e liberi cittadini, alla realizzazione stessa del monumento, che è da sempre della Città di Cividale del Friuli e quindi di tutti i cividalesi. I monumenti potrebbero anche, in certi particolari casi, essere considerati di serie A o B, come invece escluso nei suoi discorsi commemorativi dal Sindaco di Cividale ma va riconosciuto che essi hanno sempre una loro specifica motivazione, a ricordo di persone o fatti storici ben definiti.
Detto ciò, il monumento ai Caduti di “Parco Italia” ricorda a pieno titolo anche i Caduti nella guerra di Liberazione, come del resto risulta dai documenti comunali che comprovano il dibattito e la successiva delibera di intitolazione. Alcuni anni orsono, non a caso, ignoti asportarono dalla scritta che ricorda tutti i Caduti le parole “nella Resistenza”. Le motivazioni avanzate da certuni, riguardo ai giudizi su quel monumento, definendolo "fascista" o intendendolo dedicato alla memoria dei soli Caduti nella Grande guerra o, in senso esteso, nelle guerre di aggressione fasciste, risultano mancanti però di quel giudizio libero da pregiudizi che non sa o non ricorda che quel monumento era luogo delle commemorazioni del 25 aprile promosse dall’ANPI nei tempi nei quali non solo non c’era il Monumento opera dello scultore Luciano Ceschia, ma neppure v’era la partecipazione istituzionale alla commemorazione da parte del Comune di Cividale e la sola ANPI si trovava a commemorare i Caduti per la Libertà. Tempi, quelli, nei quali erano ancora in vita i valorosi comandanti partigiani cividalesi. Del resto di fronte al Monumento di “Parco Italia” anche i vessilli di altre importanti istituzioni cittadine hanno sventolato, anche in altre ricorrenze, con ciò non volendo certamente onorare una pagina vergognosa della storia nazionale.
Il Monumento ai Caduti di Cividale di “Parco Italia” è stato inaugurato nel 1926 a ricordo dei 196 Caduti cividalesi nella Grande Guerra, morti, molti in giovanissima età, vittime in quella che viene universalmente definita come una terribile e inutile carneficina, che ha dissanguato l’intero continente, scatenata per logiche di conquista, profitto e con totale sprezzo della vita. Una guerra che è stata pagata dalle classi subalterne.
Del resto, il Monumento di fronte al quale si svolge la manifestazione udinese, il “Tempietto dei Caduti nella prima guerra mondiale”, restaurato dall’architetto Raimondo d’Aronco e inaugurato nello stesso anno di quello cividalese, il 1926, contiene la statua opera dello stesso scultore del monumento di Cividale, il friulano Aurelio Mistruzzi. Delle due l’una: o anche quel monumento è fascista o non lo sono entrambi.
Con queste annotazioni riteniamo di porre fine a inutili polemiche e invitiamo di nuovo i simpatizzanti e aderenti all’ANPI a essere uniti, in questi difficili momenti, nel perseguire la volontà di affermazione dei valori espressi dalla nostra Costituzione e nelle istituzioni repubblicane, frutto della lotta dei nostri Padri.
A questo proposito ci preme sottolineare la preoccupante deriva determinata dalla progressiva sottrazione di diritti e di peggioramento delle condizioni contrattuali alle quali sono sottoposte sempre più crescenti categorie di lavoratori, spesso sottopagati e precari, ai quali, di fatto, viene impedito, col ricatto della perdita del lavoro, di festeggiare la ricorrenza della Liberazione e la festa del 1° Maggio.
Invitiamo infine l’Amministrazione comunale della nostra Città, depositaria della Medaglia d’Argento al V.M. per i fatti della Resistenza, a evitare per il futuro spaccature e localizzazioni diverse da quelle deputate per la festa del 25 aprile, festa di tutti gli italiani liberi.

Cividale del Friuli, 22 giugno 2012

Il Direttivo ANPI
Cividale del Friuli