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ANPI
Cividale del Friuli

comunicato congiunto delle
associazioni partigiane di Austria,
Croazia, Italia e Slovenia

Gorizia, 8 giugno 2013

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Risoluzione delle Associazioni combattentistiche partigiane antifasciste
dell’Italia, Slovenia, Croazia e della Carinzia austriaca
Gorizia 8 giugno 2013

Promosso dal Coordinamento regionale dell’ANPI della Regione Friuli Venezia Giulia, si è svolto l’8 giugno 2013 a Gorizia un Convegno Internazionale sul tema:

“La crisi dei valori e il neofascismo in Europa”

Introdotto dalle relazioni di Roberto Galtieri, segretario dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia ANPI del Belgio, da Ciril Zlobec della Zveza Združenj Borcev za Vrednote ZZB-NOB della Slovenia, da Ivan Fumic del Savez Anifašistickih Boraca i Anifašista SABA RH della Croazia e da Katja Sturm-Schnabl, Presidente della Zveza Koroških Partizanov-Verband Der Kärnter Partisanen ZKP-VKP della Carinzia, è stato concluso dopo approfondito dibattito dai Presidenti delle Associazioni nazionali antifasciste, Carlo Smuraglia per l’ANPI, Janez Stanovnik per la ZBB-NOB della Slovenia e Ratko Maricic per la SABA RH della Croazia con l’approvazione del seguente documento.

L’ANPI, ZBB-NOB, SABA RH e la ZKP-VKP, rappresentanti dei combattenti nella seconda guerra mondiale per la liberazione dei loro popoli e dell’Europa dalla oppressione nazista e fascista, richiamano l’attenzione delle forze democratiche europee sui pericoli e sui rischi che l’Europa corre per la regressione dei valori di democrazia, libertà e giustizia sociale per i quali furono fatti tanti sacrifici nella lotta contro il nazifascismo. Questi valori, comuni ai popoli che si opposero con la resistenza e la guerra di liberazione dal nazifascismo costituivano il seme e la consapevolezza da cui nacque quel grande moto popolare europeo che attraverso menti illuminate e lungimiranti seppe individuare le basi per avviare il percorso verso un’Europa democratica e libera, basata sulla solidarietà, sull’uguaglianza, sulla pari dignità di ogni cittadino. Questo processo nel quale sono oggi impegnati già 27 Paesi e con il primo luglio, con l’adesione della Croazia, saranno 28, è stato avviato ma deve ancora completarsi per superare l’attuale sistema politico basato quasi esclusivamente sulla cooperazione economica, monetaria e del libero mercato e per arrivare ad un entità europea democratica di unione politica, sociale e culturale. La crisi economica, generata dal sistema bancario fuori controllo e dalla speculazione finanziaria sta scaricando il suo costo intollerabile in grandissima parte sui ceti più deboli. Vengono colpiti in primo luogo il lavoro in particolare il lavoro giovanile, quello femminile e le tutele sociali. Si estendono le aree della disoccupazione e della povertà e aumentano le profonde ingiustizie sociali e la redistribuzione della ricchezza è clamorosamente iniqua. La difficoltà del potere politico di regolamentare i processi economici e finanziari responsabili della crisi e la politica europea di solo rigore monetario e di pareggio dei bilanci si rivelano impotenti a risolvere il problema essenziale della crescita, al contrario, senza tener conto delle ripercussioni sociali della crisi, accrescono i disagi, l’euroscetticismo e la protesta dei cittadini.
In questo contesto nascono e crescono le comprensibili e giustificate proteste popolari che in assenza di soluzioni e in mancanza di adeguate politiche sociali possono sconfinare in fenomeni inquietanti e approdare, come già sta avvenendo, ad organizzazioni e formazioni politiche nazionaliste, xenofobe, populiste, razziste e fasciste. Anche i Governi nazionali di alcuni Paesi, sfruttando il malcontento e in nome della “sovranità nazionale” assumono comportamenti in contrasto ai principi democratici essenziali, peraltro previsti dai Trattati dell’UE, principi che permettono loro la permanenza nella UE stessa. Come la storia insegna, l’insufficiente risposta politica e il crescente malessere sociale, possono portare a svolte autoritarie come nel passato fu l’affermazione del nazismo de del fascismo. L’Europa deve fare una svolta verso un unione politica, sociale e culturale, deve garantire soprattutto la giustizia sociale e i diritti dei cittadini, deve combattere i nazionalismi, i populismi e ogni forma di discriminazione e deve combattere le nuove forme di fascismo. In questo impegno noi le saremo vicini, forti dei valori che abbiamo acquisito nella resistenza e nella guerra di liberazione dall’oppressione nazifascista, valori che continuiamo a custodire gelosamente.

Per l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia Il Presidente Carlo Smuraglia
Per la Zveza Združenj Borcev za Vrednote NOB Il Preidente Janez Stanovnik
Per il Savez Anifašistickih Boraca i Anifašista SABA RH Il Presidente Ratko Marii
Per la Zveza Koroških Partizanov-Verband Der Kärnter
---------Partisanen
Il Presidente Katja Sturm-Schnabl