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ANPI
Cividale del Friuli

la foiba di Rosazzo un anno dopo
lettera al Messaggero Veneto - febbraio 2017

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Egregio Direttore,

dopo dieci mesi di scrupolose indagini della Procura di Udine, la quale ha condotto le proprie ricerche sul campo in Friuli e negli archivi di Roma dei ministeri agli Esteri e alla Difesa, dello Stato Maggiore dell’Esercito e dei Servizi segreti, è stato archiviato il fascicolo sulla cosiddetta “foiba di Rosazzo”. L’indagine aveva preso spunto dalla denuncia effettuata da Luca Urizio, Presidente della Lega Nazionale di Gorizia, in occasione della pubblica cerimonia della Giornata del Ricordo organizzata dall’Unione Ginnastica Goriziana, alla quale erano intervenuti anche Sindaco di Gorizia, Ettore Romoli (Forza Italia e mandante-finanziatore della ricerca con soldi pubblici), il Presidente della Provincia di Goriza, Enrico Gherghetta (PD), gli Assessori regionali Sara Vito (PD) e Gianni Torrenti (PD) e il viceprefetto di Gorizia Antonino Gulletta. Urizio non si era limitato a “informare” della foiba, ma aveva espressamente citato come responsabili di questo episodio (da 200 a 800 vittime!!!) il partigiano Mario Fantini “Sasso” e il partigiano Giovanni Padoan “Vanni” (tra l’altro al momento dei fatti molto lontani da questi luoghi), senza peraltro che gli esponenti politici del PD presenti avessero un qualche se pur minimo moto di repulsione, in quel momento e soprattutto nei mesi successivi, a seguito della lunga campagna stampa scatenatasi. Da subito, chi segue queste vicende dalla parte dei Partigiani e conoscendo la Storia della Resistenza nelle nostre zone, aveva capito che si trattava dell’ennesima volontà di rendere l'idea della Resistenza non come quella di una lotta durissima contro i nazisti e i fascisti (per alcuni evidentemente il riconoscere questo è una vera fobia), ma come un’impresa criminale, tesa unicamente ad eliminare in modo spietato e barbaro gli avversari politici. Quello della pseudo-foiba di Rosazzo è un esempio emblematico di come si cerchi ancora di fare storia usando l’arma della manipolazione e della menzogna, producendo della Resistenza una memoria falsa, che vuole accentuare le divisioni e nascondere le enormi sofferenze patite dai Partigiani e dalla popolazione a seguito della sciagurata dittatura fascista, dell’occupazione del nostro territorio da parte nazista occultando invece fatti realmente accaduti come, per esempio, la strage di Torlano sottratta alla Giustizia e per anni nascosta nel famoso “armadio della vergogna” e per la quale nessuno ha mai pagato. Ora che l’archiviazione da parte della Pretura dà implicitamente ragione alle figure di eroici Partigiani come Mario Fantini e Giovanni Padoan, ci si aspetterebbero almeno le scuse nei loro confronti da parte del principale attore della vicenda, Luca Urizio, e da tutti i presenti a quella pubblica denuncia e in particolare dai rappresentati del PD. Purtroppo non si può pretendere altro, se non questo, visto che la notizia della non sussistenza del fatto non ha avuto e non avrà adeguato riscontro sulla stampa locale e nazionale.

Cordiali saluti.------------------------------------------------------------------------------------------lettera firmata