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ANPI
Cividale del Friuli

Giovanni Bloisi
il ciclista della memoria

Cividale del Friuli, 26 maggio 2023

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Giovanni Bloisi è transitato venerdì 26 maggio per Cividale e ha concluso il giorno successivo a Trieste il suo viaggio in bicicletta attraverso i luoghi delle stragi nazi-fasciste del Nord-est dell'Italia.
Negli ultimi anni Giovanni Bloisi ha viaggiato in bicicletta nei luoghi che sono stati sede dei campi di concentramento e sterminio nazisti, ha visitato in Ucraina e Russia (prima dello scoppio delle attuali ostilità) le zone dove i soldati italiani attraversarono i momenti i tragici della guerra proclamata da Hitler e Mussolini contro l'allora Unione Sovietica. Giovanni ha visitato, sempre a bordo della sua amata bicicletta, altri luoghi in cui si svolsero eventi drammatici legati alla guerra contro il nazi-fascismo sia in Italia che all'estero.
Il viaggio ciclistico che ha toccato Cividale, è iniziato i primi di maggio a Milano, ha fatto tappa in numerose località del Veneto, del Trentino e del Friuli Venezia Giulia per concludersi, appunto, a Trieste.
Nella breve sosta a Cividale, con la collaborazione della Amministrazione cittadina che ha patrocinato il “viaggio della memoria”, accolto dalle delegazioni delle sezioni ANPI del mandamento, Giovanni Bloisi ha reso omaggio ai caduti delle “Fosse del Natisone” e ai partigiani uccisi presso il campo sportivo che, in loro onore, è stato intitolato ai “Martiri della libertà”.
A Giovanni Bloisi abbiamo posto alcune domande nel corso di una breve intervista di cui, qui di seguito, riportiamo i passaggi, a nostro avviso, più significativi.

 
Redazione: come sono cominciati i suoi viaggi in bicicletta?
Giovanni Bloisi: ho cominciato nel 2008 facendo un viaggio in bicicletta a Carbonia in Provincia di Potenza luogo natale dei miei genitori e dove sono nato e ho vissuto anche io prima che la mia famiglia emigrasse in Lombardia quando io avevo 10 anni. Poi in un secondo tempo sono cominciati i viaggi della memoria.

Red: Quali luoghi hai visitato?
GB: ho intrapreso in seguito un viaggio nei luoghi dove avevano sede i campi di concentramento, poi ho visitato i luoghi dove Garibaldi è stato protagonista di momenti cruciali del Risorgimento, sono stato in Normandia nei luoghi dove sbarcarono i soldati alleati, ...
Sempre partendo da casa e rientrando a casa in bicicletta.

Red: Però il suo viaggio in Ucraina e Russia si è svolto in modo diverso ...
GB: Per motivi fisici legati anche alla mia età, ho deciso di partire da Milano e andare a Leopoli in aereo e da lì, con la mia bicicletta, visitare i luoghi che hanno visto la presenza dei soldati italiani nel corso della spedizione militare italiani contro l'URSS dal 1941 al 1943.

Red: come si è orientato in questo viaggio e quanto e durato?
GB: ho viaggiato un mese in Ucraina e un mese in Russia. Avevo con me i nomi di una serie di località difficili da individuare e non potevo utlizzare il navigatore perché la rete internet in molte aree era assente. Per fortuna mi ha aiutato una ragazza ucraina che fa l'interprete e che, saputo del mio arrivo, mi ha contattato e mi ha aiutato. La cartellonistica stradale era carente e alcuni posti non sono riuscito a trovarli, sono passati tanti anni dalla II Guerra Mondiale ed è possibile che alcune località che hanno ospitato gli alloggiamenti dei soldati italiani non ci siano più.

Red: e nella Federazione Russa come è andato il suo viaggio ...?
GB: nel 2019 ho avuto il visto per muovermi in Russia; da poco era stata autorizzata la possibilità di fare turismo in bicicletta. Io volevo visitare l'area del Don, ma l'ingresso in Russia l'ho dovuto fare attraverso un valico secondario dove era possibile il transito in bici.

Red: in Russia cosa ha visitato?
GB: In Russia ho visitato i posti dove hanno combattuto gli italiani, poi ho raggiunto Mosca e dopo una breve sosta presso amici, sono rientrato in aereo a casa.

Red: Perché ha deciso di intraprendere il viaggio che l'ha portato oggi a Cividale?
GB: ho deciso di affrontare un viaggio in Italia per onorare e ringraziare tutti i civili e i partigiani che hanno combattuto per una libertà che ci hanno donato con la loro vita e che non hanno potuto vivere perché uccisi dai nazi-fascisti. Un viaggio che spero di poter continuare in futuro anche lungo altri percorsi dove si sono svolti eccidi di civili e partigiani. E' stato un viaggio ricco di emozioni che è stato anche il pretesto per ricordare fatti drammatici di cui oggi si parla poco o si sa poco.

Red: però non si tratta di un semplice viaggio privato ...
GB: no, anche perchè la seconda motivazione che mi ha indotto a salire in bicicletta e viaggiare per settimane, spesso con condizioni meteorologiche variabili tipiche del mese di maggio, è stata la possibilità di incontrare gli studenti che lo desiderassero. Organizzare incontri con le scuole a fine anno scolastico non è stato facile anche perché le incombenze scolastiche di questo periodo sono numerose. Però il viaggiare in bicicletta favorisce il contatto umano e mi ha permesso di incontrare numerosi studenti sia delle scuole medie che delle superiori. Per darti l'idea della "bellezza" degli incontri con i giovani ti racconto brevemente quanto mi è successo pochi giorni fa in Val Camonica.
Sono stato contattato da un ragazzo del Liceo Golgi di Breno per programmare un incontro in orario pomeridiano perché non era possibile svolgerlo a scuola la mattina. Nel pomeriggio un gruppo di alunni mi è venuto incontro a Cividate Camuno, a pochi Km da Breno, proprio mentre si stava preparando una commemorazione al monumento in ricordo di Teresio Olivelli, resistente al nazifascismo morto nel lager di Hersbruck. Con le loro biciclette mi hanno accompagnato a Breno e con loro ho parlato dei miei viaggi. Vicino l'Aprica mi hanno accolto dei bambini che mi aspettavano in una piazzetta. Alla fine dell'incontro ho cantato con loro Bella Ciao.

Red: sei quasi arrivato alla fine del tuo viaggio, che si chiude a Trieste.
GB: si, oggi andrò a Manzano dove avverà la consegna ufficiale della piastrina di Luigi Godeassi, manzanese disperso in Russia, e poi chiuderò il mio viaggio alla Risiera di Trieste. Tornerò poi a casa in treno. Un viaggio reso possibile grazie al patrocinio dell'ANPI e di molte amministrazioni comunali e organizzato grazie alla prezioso aiuto dei miei collaboratori
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