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ANPI
Cividale del Friuli

la Battaglia di Gorizia
e la Brigata Proletaria

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Già nella primavera del 1943 i tedeschi avevano capito che il Governo italiano sarebbe capitolato di fronte all'avanzata degli eserciti alleati e avrebbe abbandonato l'alleanza con la Germania. Anche i partigiani jugoslavi avevano valutato questa eventualità e, temendo un ingresso dei tedeschi nella valle dell'Isonzo e nella valle del Vipacco, cominciarono a dislocare truppe in quelle aree. La sera del 8 settembre c'è l'annuncio radiofonico dell'armistizio dell'Italia con gli alleati e i tedeschi entrano nel nostro paese attraverso il Brennero e, qui in in Friuli, dal valico di Tarvisio. Proprio a Tarvisio la guardia alla frontiera ferma per alcune ore, a costo di numerose perdite, le truppe tedesche che poi procederanno verso il Friuli.
I militari italiani, lungo la valle dell'Isonzo, oppongono resistenza all'ingresso dei tedeschi e riescono a bloccarli per 4 giorni a Salcano, alle porte di Gorizia. I tedeschi entreranno a Gorizia appena il 12 settembre, alcuni giorni dopo l'ingresso a Trieste di truppe germaniche provenienti da Lubiana e 2 giorni dopo il loro ingresso a Roma.
A Gorizia non entrano per primi i tedeschi fermati a Salcano dalle truppe italiane guidate dal gen. Bruno Malaguti, ma i tedeschi che da Tarvisio avevano raggiunto Udine e da qui si erano spostati verso la città isontina.
In questo contesto, nella notte fra 8 e 9 settembre, si riunisce a Monfalcone un gruppo di militanti dell'organizzazione clandestina comunista (alcuni appena rientrati dal confino o usciti dal carcere) e decidono di organizzare per il giorno dopo uno sciopero e costituire una formazione armata per resistere ai tedeschi. Il giorno 9 si svolge lo sciopero con comizi in città e il giorno 10 in un comizio, a nome dell'organizzazione, i lavoratori sono inviatati a salire sul Carso, ad aggregarsi alle formazioni partigiane slovene e a costituire un fronte unico contro i tedeschi. E' quello che succede il pomeriggio del 10 gennaio quando a Selz (località in prossimità di Ronchi) si radunano centinaia di persone che si sposteranno verso Ville Montevecchio (oggi Vgrsko) un paese distante pochi Km da Gorizia. Qui si era insediato il comando partigiano che dirigeva le operazioni nel Litorale e qui venivano raccolte le armi degli italiani che dal fronte balcanico stavano rientrando in Italia.
Il giorno 11 gennaio circa 800 persone costituiscono la "Brigata Proletaria, formata da operai in "terlis" (la classica tuta blu del cantiere di Monfalcone) e contadini della Bassa friulana. Fra i componenti anche il cividalese, Norino Sclausero "Bepi" che aveva scontato alcuni anni in carcere perché arrestato assieme a un gruppo di Cividalesi e condannato dal Tribunale Speciale.
Questa brigata raggiunge Gorizia con l'incarico di presidiare il fronte meridionale che si stava costituendo attorno alla città utilizzando anche le vecchie trincee austro-ungariche della IGM.La Brigata ha l'incarico di controllare la stazione ferroviaria, l'aeroporto di Merna e mettere fuori uso la linea ferroviaria facendo saltare alcuni ponti e tratti di binario.
Il giorno 11 settembre arrivano da Udine i tedeschi che si scontrano con i partigiani nell'area della stazione ferroviaria; il primo scontro dura molti giorni con uno schema di guerra fatto di attacchi e contrattacchi (guerra di posizione). I tedeschi attendono rinforzi per spazzare via i partigiani che occupano i rilevi circostanti mentre i partigiani non hanno interesse a occupare Gorizia. il 25 settembre arriva seconda divisione tedesca che, con una offensiva durata 5 costringe i partigiani a ritirarsi nella Selva di Tarnova. La Brigata Proletaria si scioglie e alcuni componenti seguono i partigiani a Tarnova, altri rientrano a Monfalcone. Molti di questi daranno vita ai GAP che porteranno la resistenza nella Bassa friulana e alla formazione della Intendenza Montes, altri costituiranno il Battaglione Triestino. Nella battaglia di Gorizia si conteranno oltre 100 caduti partigiani.
Questa formazione che si costituisce pochi giorni dopo l'armistizio è un unicum in Italia; per la costituzione di analoghe formazioni bisognerà attendere l'estate del 1944 con la costituzione delle prime zone libere.

Nota della redazione:  il testo riportato in questa pagina è la trascrizione della presentazione dello storico Luciano Patat del film-documentario dedicato alla Battaglia di Gorizia realizzato dal regista Roberto Mario Quello.
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