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Nel mese di luglio del 1986 lallora Presidente della Repubblica
Scalfaro ha conferito una Medaglia dOro al valor militare
alla memoria dellufficiale sovietico Danijl Varfolomeevi Avdveev,
il Comandante Daniel che, nelle file della resistenza
friulana trovò la morte nel 1944 combattendo contro i
nazisti nella zona di Clauzetto. La medaglia è stata consegnata,
nel 1987, dallAmbasciatore italiano a Mosca a una pronipote
del Comandante Daniel.
Il riconoscimento ricorda emblematicamente uno degli episodi
più significativi (e forse meno conosciuti) della lotta
di liberazione in Friuli.
Danijl
Avdveev, nato nel 1917 in un piccolo villaggio russo, Noviki,
era uno degli ufficiali di cavalleria dellArmata sovietica
che, nel 1942, combattevano sul fronte meridionale russo contro
linvasione nazista. Viene catturato dai nazisti allinizio
della loro invasione nel giugno del 1941. Fuggito dalla prigionia,
dandosi alla macchia raggiunge le linee sovietiche. Imprigionato,
degradato perché si è fatto catturare, viene rispedito
al fronte da soldato in un battaglione punitivo. Catturato una
seconda volta dai nazisti, Daniel viene internato fino al dicembre
del 1942 nel lager di Muhlberg. Costretto ai lavori forzati fugge
e con un gruppo di compagni e ripara in Svizzera dove conosce
due delle persone che avrebbero condiviso la sua esperienza di
lotta al nazismo: Alexandr Kopilkov e Anton Melniciuk. In momenti
diversi, i tre riuscirono a fuggire dal lager e a ritrovarsi
nella neutrale Svizzera.
Dopo alcune settimane decisero di partire per congiungersi ai
partigiani italiani nella lotta contro il comune nemico. Fu un
avventuroso viaggio a piedi, durato più di un mese, al
termine del quale i tre arrivarono in Friuli e, il 24 maggio
1944, indirizzato da alcuni partigiani osovani, si aggregarono
al battaglione garibaldino Matteotti che operava
sulle montagne attorno al lago di Cavazzo.
I tre russi parteciparono ben presto alle più importanti
azioni partigiane, tra le quali i sabotaggi alla ferrovia, al
ponte di Braulins e lassalto alla polveriera di Osoppo.
Con il costante, progressivo afflusso di nuove unità (tra
le quali anche diversi russi che avevano vissuto esperienze simili
a quelle di Avdveev), in seno al Battaglione Matteotti
si costituirono nuove formazioni, tra le quali il Battaglione
Stalin, composto in gran parte da russi e alla cui guida
venne designato proprio Avdveev (che prese il nome di battaglia
di Comandante Daniel).
Il Battaglione venne inizialmente impiegato soprattutto nella
zona tra Cavazzo ed Amaro; nel mese di ottobre - con linizio
della massiccia offensiva nazifascista che avrebbe portato allo
smantellamento dellorganizzazione partigiana e alloccupazione
cosacca - venne spostato in Val dArzino.
Qui i partigiani dello Stalin cercarono di tener
testa per diversi giorni a varie puntate offensive naziste sino
a che, nello scontro decisivo (era l11 novembre 1944) il
gruppo di Daniel - che cercava di far saltare una strada per
impedire il transito delle colonne nemiche venne sorpreso
e sopraffatto.
Oltre a un partigiano russo e a uno polacco rimasto ignoto, lo
stesso comandante rimase ucciso. Il suo corpo venne recuperato
tre giorni dopo in una caditoia stradale in cui si era calato
dopo essere stato ferito. ora è sepolto allesterno
del cimitero di Clauzetto.
Due compagni di lotta, il russo Silos e il friulano Tom (Leonardo
Picco), pronunciarono lorazione funebre, mentre Anton Melniciuk
e Alexandr Kopilkov resero lonore delle armi allamico
caduto.
Una morte tragica che si accompagna all'altrettanto tragico epilogo
delle vite della moglie e della figlioletta oglie e figlioletta
che vengono private dellalloggio loro assegnato come familiari
di un ufficiale dellArmata rossa, andato in disgrazia,
perché caduto prigioniero. Entrambe perdono anche il sussidio
alimentare e scompaiono nel nulla durante il primo disperato
inverno dell'assedio di Leningrado. In Russia oggi rimangono
alcuni pronipoti che vivono in Siberia e che onorano la sua memoria
nel corso delle manifestazioni commemorative dei soldati morti
nel corso della II Guerra Mondiale.
Cividale del Friuli, 1 marzo 2024 |
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