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ANPI
Cividale del Friuli

intervento alla commemorazione dei
caduti al monumento della Resistenza

Cividale del Friuli, 31 ottobre 2023

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Non possiamo che essere allarmati per quanto sta accadendo nel Mondo con lo svilupparsi di nuovi conflitti armati, frutto dell’incapacità della Politica nel dare risposte ad annose questioni attinenti alle libertà, ai diritti, al rispetto per l’ambiente, in definitiva con l’incapacità a fornire risposte alle istanze delle nuove generazioni. Ne è esempio anche la progressiva disaffezione verso lo strumento democratico delle elezioni che, caso ultimo qui in Italia, vede la partecipazione di solo il 19% degli aventi diritto al voto alle elezioni di un rappresentante per il Senato della Repubblica.
Sempre più frequentemente assistiamo a capi di governo che vestono la mimetica nella tragica illusione che a difenderci sarà la guerra e non la pace mentre uno dei compiti più alti della Politica è quello di evitare l’uso delle armi all’interno delle proprie nazioni e contro altre.
La contrapposizione delle ideologie ha caratterizzato il secolo scorso, segnato da ben due guerre mondiali che hanno macinato milioni di vite umane e distrutto materialmente intere nazioni.
La contrapposizione tra “superpotenze”, successiva al secondo conflitto mondiale, è ora sostituita da una guerra di civiltà verso la quale. ci pare, ci si voglia trascinare. Questi epocali cambiamenti di equilibri in corso hanno snaturato il ruolo stesso delle Nazioni Unite nel loro principale compito di prevenire, stemperare i conflitti prima che diventino conclamate guerre.
Senza le necessarie riforme di questo organismo internazionale questo non può, come nei fatti si dimostra, esplicitare il suo compito lasciando l’Umanità in balia del più forte economicamente e militarmente.
I nostri Paesi e quindi l’Europa, purtroppo, non sono semplici testimoni di tutto questo, stanno prendendo parte attiva alle guerre i cui effetti si percepiscono bene nei bilanci statali e non solo e anche negli organi di informazione molto appiattiti su una visione di parte,
Un ulteriore, concreto e palpabile fatto che ci coinvolge è rappresentato nella chiusura dei confini nazionali e nella sospensione del Trattato di Schengen.  In questo caso i Media nazionali hanno definito come “Confine blindato” quello con la vicina Repubblica di Slovenia addirittura blindato, quando, anche ai tempi del Confine italo-jugoslavo, questo confine fu definito il più “aperto d’Europa” in virtù di tutti i Trattati sottoscritti e dei numerosi valichi di reciproco accesso alle due nazioni.
Pensiamo ai nostri giovani di 18 o 25 anni ai quali avevamo consegnato l’idea di “confine aperto”! Sono cresciuti privi dell’idea di un confine militarizzato che ora noi ripresentiamo all’interno degli Stati europei.
Ci eravamo illusi che prevalesse finalmente l’idea di confine quale, non a caso è nel suo significato etimologico, cioè di fine ma anche e soprattutto di luogo dello scambio, della contaminazione, dei conflitti costruttivi ove ognuno trae vantaggio e insegnamento dall’altro.
Spezzare questa continuità nell’esperienza delle nuove generazioni è per noi un atto grave!
L’incontro di oggi, come quello del 21 ottobre all’Ossario dei caduti italiani nella prima guerra mondiale e al monumento che ricorda i caduti per la Lotta di Liberazione nazionale a Caporetto, è testimonianza ed esempio dell’assurdità della contrapposizione ed è monito a guardare il Mondo con occhi di pace, di fratellanza e di compassione per i morti.
Il nostro compito, come ANPI, è quello di tutelare la memoria dei fatti della Resistenza ma non siamo incatenati a una visione agiografica, siamo un soggetto politico che prende da quei fatti gli ideali di Democrazia e di Libertà e soprattutto di Pace senza la quale entrambre, Democrazia e Libertà, diventano formule vuote.
Per questo siamo qui oggi, in onore dei nostri caduti, dei caduti per una comune causa che recita morte fascismo e libertà ai popoli.

Cividale del Friuli, 31 ottobre 2023

Luciano Marcolini Provenza
Presidente della ANPI sezione di Cividale del Friuli
Anselmo Calderini "Ivan"